The Beginning

Così tutto ebbe inizio…

Erano gli anni ’80 quando decisi tra dubbi e incertezze di iscrivermi alla scuola di “Stilista di moda” al Virginia Woolf con il Prof. Petraglia.

Considerando che avevo avuto tre nonni sarti, di quella sartoria che lasciava il segno l’idea di poter realizzare qualcosa in quell’ambito mi affascinava. Mio nonno un rinomato sarto da uomo, aveva avuto un atelier in casa all’ultimo piano di Vicolo delle Coppelle, 58 in pieno centro storico vicino al Pantheon a Roma e alcune finestre della casa si affacciavano sulla piazzetta dove un tempo c’era il mercato. Ricevevano, lui e mia nonna materna che aveva fatto parte degli stessi studi di sartoria, clienti come: senatori, deputati, la senatrice Merlin e anche il famoso cantante Giacomo Rondinella che divenne successivamente nostro parente. L’altra mia nonna invece, moglie di mio nonno orafo, oltre a cucire magnificamente era modista e faceva dei bellissimi cappelli. Mio nonno morì prematuramente e le mie nonne non vissero a lungo per potermi insegnare e trasmettere il mestiere. Feci un solo anno e non portai avanti gli studi…

Il vuoto enorme mi lasciava incertezze, d’altronde molto era cambiato e aprire una sartoria ha sempre comportato un enorme impegno in questo paese…..

Così tuttavia, malgrado i dubbi e la scelta fatta, ho sempre dato sfogo alla mia creatività che era comunque una certezza. Disegnare, ritrarre, copiare ad ogni sfoglio di pagina delle riviste di moda o di grandi fotografi di quei periodi e modelle degli anni ottanta come Claudia, Linda, Carla, Cindy, che incarnavano le dive dei giorni moderni.  Madonna era insieme a Bowie qualcosa di unico e potentissimo.

La mia attitudine era chiara e da ex ginnasta avevo una cura e attenzione per il corpo che ritrovavo in foto di Bresson, Mapplethorpe e altri.

Disegnavo corpi semi vestiti, linee sinuose tra matite, china, ecoline, impunture di abiti e tessuti e produssi vari disegni, modelli per dei vestiti da sera e dei bozzetti per balletti commissionati dalla RAI, per la trasmissione “Scommettiamo che” di Colabucci, tramite un fotografo, lontano parente. Il tema femminile, le originali idee di abiti e dettagli unici che avevo creato vennero visionate negli studi e catturati senza alcun riconoscimento se non quanto bastò, per vedere più di qualcosa di mio in giro…

Malgrado tutto dall’epoca porto avanti le mie idee e spazio con la mia creatività in divenire.

Studi di nudo dal vero, e approcci vari dalla pittura su stoffa alla grafica e altre sperimentazioni fino a quando nacque la mia storica produzione di acquerelli dal 1996: “Riflessi e trasparenze”

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